incesto
intrigo in famiglia 2
di geppettino2003
23.02.2011 |
64.305 |
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"La nostra eccitazione è cresciuta in maniera repentina..."
MIO FIGLIO E' UN PORCOIncazzatissima in ascensore tento di tentare padrona di me stessa. Una goccia del suo porco piacere scorre sul mio collo. La raccolgo.
Lui è in macchina. Lo raggiungo È veramente tardi. È palese il mio risentimento.
“cosa è successo?”
“tuo figlio… un maiale… un depravato sai cosa ha fatto! L’ho beccato con l’affare in mano che si stava masturbando…”
Rossa di rabbia continuo
“Si è toccato davanti a me. Incurante della mia presenza. Gliene ho date tante… ma non sono riuscita a fermarlo! Ha continuato sino a quando non è venuto…..”
“calmati ….”
“Devi fare qualcosa… una punizione, di quelle solenni… deve capire che queste cose non si fanno”
Scarico come un fiume in piena la mia ira mentre mio marito segue attonito il mio racconto.
“ok ne parliamo più tardi, ora gustiamoci la nostra cena.”
“Non è facile sai mi sono sentita offesa come madre e come donna”
“Non ci pensare vedrai troveremo una soluzione”
La piacevole cena smorza la mia abbia. Il paio d’ore trascorse mi hanno reso più tranquilla. Rientrando a casa il mio primo pensiero è sapere cosa sta facendo quel maiale di mio figlio. Luci e TV spente sono la conferma che sta dormendo. Ritorno in camera e comincio a prepararmi per la mia notte
“Adesso che sei più calma mi vuoi dire cosa è successo?”
“Mi stavo preparando, volevo farti la sorpresa di indossare quel tuo ultimo regalo, ero in camera, mi pavoneggiavo allo specchio. Forse per questo ero in ritardo. …mentre mi vestivo il mio pensiero era rivolto alla tua reazione. Ho cominciato a fantasticare! Cosa mi avresti detto e principalmente cosa mi avresti fatto. Un fremito mi ha preso quando allo specchio mi sono vista veramente gnocca. Stavo per cedere ad una intima tentazione quando ho visto lui sulla porta…. quasi inebetito…. rosso in viso…”
“tutto qui? Ed è per questo che eri incazzata?”
“L’ho redarguito spedendolo nella sua stanza e contemporaneamente nel coprirmi la zip del maglioncino ha pizzicato i gancetti del reggiseno.
Tu continuavi a suonare al citofono. Non riuscivo a staccarla, incazzata sono andata da lui per farmi aiutare.
Forse ho sbagliato, non mi sono adeguatamente coperta. Era impacciato mentre tentava di sganciare la zip. Le mani tremavano sul mio petto. Era nervoso. Ma non potevo fare diversamente. Mi sono avvicinata di più, forse mi sono anche chinata, ora non ricordo. Sarà stata colpa mia ma un capezzolo è uscito dal balconcino. Ma è stato solo un attimo l’ho coperto subito. Credo lo abbia visto. Solo sganciando il reggiseno è riuscito a staccare la zip. Ho dovuto quasi strappargli dalle mani le coppe del reggiseno. Ora a mente fredda credo proprio che sia rimasto scioccato nel vedermi così. Quasi balbettava! Subito sono andata via.
Il tempo di sistemarmi e sono tornata in camera sua. Non so perché ma mi era sembrato fosse rimasto male alla mia reazione. Praticamente mi aveva visto quasi nuda e la cosa mi aveva infastidito!
Era li in piedi con quel coso tra le mani. Grosso e duro. Gli occhi chiusi che tirava con forza. Deve essersi fatto pure male per come pestava. Gemeva non si è accorta che ero sulla porta. Sono rimasta trasecolata dalla forza delle sue braccia. Per più di un minuto sono rimasta senza parole. Il suo respiro si era fatto pesante. Poi con la mano a mò di imbuto ha sputato la sua saliva nel palmo ed ha cominciato a spargerla su quel coso che era diventata enorme. le mani scivolavano su quella cosa così grossa La punta era così rossa che sembrava infuocarsi. Gemeva sempre più forte….”
“Se ti ha visto così non potevi certo pensare che un ragazzo a 16 anni restasse indifferente… è naturale… le mamme non sono indenni… nelle prime erotiche fantasie dei ragazzi lo è stato per me e lo sarà sempre… sai si chiama complesso di Edipo…”
“quando ragioni così ti manderei a quel paese….”
“si ma devi renderti conto che è cosi…. da ragazzo anch’io ho dedicato le mie prime fantasie, al corpo di mia madre. Mi faceva impazzire il suo fondoschiena, non perdevo occasione per incollare i miei occhi alle sue natiche e poi, chiuso in bagno ….”
“stai parlando di tua madre!”
“stavo crescendo e... ogni scusa per me era buona per abbracciarla, e quel contatto fisico, anche se era mia madre, a quell’età, per me era lo stimolo per….. e sicuramente sarà successo anche a lui…..”
“infatti… aveva gli occhi chiusi, le labbra strette, il capo rivolto all’indietro seduto con quel coso enorme stretto in una mano che a stento riusciva a stringere un affare così grosso da far paura pronto a scoppiare, e nell’altra quella mia fotografia che tiene sulla scrivania”
mi sono incazzata quando gemendo ha sussurrato il mio nome.
“lo vedi”
“sei scemo lo vuoi giustificare!”
“amore mio figurati se cerco di giustificare il suo comportamento…. ma non posso che comprendere il suo atteggiamento…. sta crescendo ed è normale che lavori di fantasia. Il tuo corpo ancora tonico, la sensualità che traspare quando ti prepari….. quella tua provocazione e la carica di seduzione….. e poi così preparata pensi che non lo hai eccitato……”
“ma che stai dicendo io sono sua madre”
“per lui sei una donna… certo i tuoi atteggiamenti sono naturali… come succedeva a me la vista di un bel culo o di due morbide mammelle che gli ciondolano… innocenti davanti agli occhi… e poi, onestamente meriti qualche impudico pensiero….”
“ho sempre pensato che fossi un porco… ma non fino a questo punto…”
“te l’ho detto anch’io per anni ho goduto del corpo di mia madre… e credo pure che lei se ne fosse accorta ma mai ha detto niente…. o ancor di più fatto qualcosa…”
“Lei ne era consapevole?”
“Una forma di complicità governava il nostro rapporto. La mia esuberanza era palese. Ho sperato per anni che avesse lei il coraggio di cedere alle mie fantasie ma mai si è offerta oltre quei miei intriganti abbracci. Mi lasciava godere in maniera solitaria di un gioco assurdo racchiuso in un po’ di coscia in più. Lo avesse fatto non so cosa sarebbe accaduto. Ne mai ho percepito che partecipasse, di nascosto ai miei solitari momenti.”
“Io comunque mi sono imbestialita ho cominciato a colpirlo con la rabbia in corpo. Inutile ogni suo tentativo di difendersi. Una mano ha continuato a stringere quell’affare sempre più grosso.
L’ho colpito forte, la rabbia ormai era l’unica padrona dei miei pensieri. Non riuscivo a fargli staccare la mano da quel coso. La rabbia governava i miei movimento gli ho preso la mano e ho cominciato a tirare forte. La sua forza era più forte della mia. Ha cominciato a venire non si fermava più. Mi ha sporcato…tutta!!!”
“MA COSA STAI FACENDO!”
“guarda…..”
“ma sei un porco!”
“guarda quanto è grosso senti quanto è duro …… sono sicura che stavi fantasticando sulla mia reazione a vederti così sistemata come una troia…la mia intima puttana!”
“ma.. ma sei un maiale….”
Pochi secondi per rendermi conto che il suo fare è governato da una corposa eccitazione. Mi si avvicina. Chiaro sento un duro muscolo spingermi tra le gambe, è più massiccio del solito, così come più insistente del normale sono le sue mani sul mio seno a d accarezzarmi i capezzoli. Il fiato sul collo mi procura un sottile piacere, ed è totale la mia accondiscendenza a subire le sue intriganti avances, contraggo, provocatoriamente i glutei mentre un bel cazzo struscia insistentemente sulla fica… che lentamente comincia riscaldarsi di caldi umori!
Impacciata mi confesso
“si è vero… con la fantasia te lo stavo succhiando, lo prendevo in bocca, leccavo la tua cappella, ti offrivo il mio corpo, godevo delle tue vigorose mani sui capezzoli, con gli occhi chiusi… l’eccitazione cresceva forte, ho tentato di scacciare quei perversi pensieri, stringendo le labbra tra i denti … ma era inutile, stavo per toccarmi…. poi ho visto lui Non so da quanto tempo era li davanti a me. Gli occhi sul mio corpo..”
“CHE ZOCCOLA! il minimo che poteva fare era dedicarti una bellissima pugnetta! Dai ora succhiami il cazzo, prendilo in bocca… non era quello che volevi….. così dai, brava, lecca… siii…. con la lingua ora ingoialo, bellissimo…”
“mmmhh sei proprio un porco mmmhh…”
“fatti toccare….. cazzo sei bagnata”
“si, sono eccitata….. dai leccami anche tu… oooh”
“lo ha duro come il mio? È grosso quanto il mio?”
“Si ssssii”
“si… sarò un porco ma tu sei una grande troia… e stasera sei veramente eccitante….”
“lo sai che non resisto ad un bel cazzo!”
“prova ad immaginare se ti vedesse adesso lui e …..eccitato si facessi una sega…. qui davanti a noi… e poi tu che glielo succhi…”
“ma sei scemo sono sua madre….…”
“dai scherzavo…..e che stasera, sarà per quello che ti è successo, sei più fica e più troia… e sicuramente anche più calda… ”
“mmhhh oohhh mmmmhh”
“lecca… si, infila la lingua dentro la fica mhhh adesso, cosi… ooohhh”
Qualche secondo e mi trovo posseduta freneticamente con il suo uccello che mi penetra senza alcuna resistenza, agevolato dalla lubrificazione delle mie labbra. La nostra eccitazione è cresciuta in maniera repentina. Mi trovo sollevata dalle sue forti braccia e subito mi posiziona su un durissimo cazzo. Mi abbandono completamente alla forza del suo uccello e avvio una cavalcata selvaggia sul suo corpo. L’uccello entra ed esce dalla mia intimità procurandomi un piacere sublime. Le mie mani seviziano duri capezzoli mentre le sue esplorano la mia fica alla ricerca della clitoride impazzita di piacere. Respiro profondamente, ad ogni colpo, strizzando in gola il gemito che, naturale, si sprigiona ad ogni colpo.
“più veloce, sii…… daiii”
Pesto sul suo uccello come era tanto che non facevo, un piacere assurdo che si decuplica quando, ansimando, mi inonda di un caldo liquido riscaldandomi tutto il corpo.
“siiiiii aaaahhhhg…”
Anch’io vengo con tutte la libidine che ho in corpo
“mmmmmhhh”
Un gemito intenso, profondo, liberatorio accompagna il mio piacere.
“Adesso abbiamo un problema! Ed è serio dobbiamo comunque fare qualcosa, e ci devi pensare tu!”
“Punizione quale? Dai nonni, non è possibile, cosa potremmo inventare per una decisione così improvvisa. Tenerlo in casa per un lungo periodo non risolve il problema anzi al contrario potrebbe acuirlo. Per cui come nulla fosse consideriamolo solo l’errore di un ragazzetto vittima dei suoi ormoni. La migliore soluzione è fare finta di niente consapevoli che è stata solo un momento. Dobbiamo solo stare attenti, e controllarlo senza assilli. E tu sicuramente sei direttamente coinvolta”
“che vuoi dire?”
“non farlo eccitare!”…………
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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